Professione |
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Attività extra-cliniche |
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La psicoanalisi |
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Attività clinica |
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La cura psicoanalitica consiste di
sedute che si svolgono con una frequenza che varia da tre a
cinque sedute settimanali. Il paziente è steso sul lettino e
l'analista siede dietro di lui. Il paziente, dopo i primi
colloqui e, eventualmente, dopo un periodo preparatorio di
incontri faccia a faccia, viene invitato a stendersi sul lettino
e a parlare seguendo liberamente il filo dei propri pensieri.
Questa è ciò che viene considerata come la 'prima regola
fondamentale ' della psicoanalisi. La seconda riguarda il fatto
che l'analista sia una persona che si è 'sottoposta' ad una cura
analitica della stessa natura di quella che egli propone al
paziente. Le sedute durano, convenzionalmente, quarantacinque
minuti. La durata della cura analitica non è prevedibile
anticipatamente; il tempo è comunque un elemento centrale nel
processo analitico e nell'ottenimento della guarigione
analitica. La durata media di un trattamento va calcolata
nell'ordine di alcuni anni. I costi della cura sono stabiliti,
personalmente, dalla condizione economica del paziente e della
sua famiglia.
Oltre alla cura analitica io pratico anche le cd psicoterapie
psicoanalitiche, che si differenziano dalla precedente sia dagli
obbiettivi terapeutici, più ristretti in questo caso, sia per la
frequenza delle sedute settimanali.
Vi sono anche situazioni in cui solo una terapia cd di appoggio
è indicata o richiesta dal paziente. In questo caso obbiettivi e
durata del trattamento vengono concordati di volta in volta.
In ogni situazione clinica in cui si avvia un trattamento su
base psicoanalitica, può esserci la necessità di un periodo di
trattamento farmacologico parallelo a quello psicoterapeutico.
In questo caso io mi avvalgo della collaborazione di colleghi
psichiatri che hanno una grande esperienza di trattamenti
farmacologici e con i quali resto in stretto contatto.
In ogni caso, qualsiasi sia il trattamento avviato, ciò che
caratterizza il lavoro dello psicoanalista sul piano clinico è
la qualità del suo ascolto, il grande peso dato alla parola come
tramite di affetti profondamente presenti, pur se rimossi o
denegati o scissi all'interno della psiche del paziente, la
particolare attenzione alla relazione che si stabilisce tra
analista e paziente. Il cd transfert analitico riguarda
l'attivarsi, durante la cura, di stati affettivi presenti nel
paziente e in gran parte non riconosciuti : essi possono venir
risperimemtati in relazione alla figura dell'analista. La
capacità da parte di quest'ultimo di saper elaborare e
utilizzare in funzione di un processo terapeutico
trasformativo, i sentimenti e gli affetti del paziente attivati
dalla cura e dalla situazione analitica, è lo strumento più
potente e più capace di indurre trasformazioni psichiche che la
pratica analitica abbia a sua disposizione.
I pazienti che prendo in cura sono generalmente adulti o
adolescenti ma, in modo più circoscritto, tratto anche bambini.
In quest'ultimo caso generalmente i genitori del bambino sono
seguiti da un altro collega analista.
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